Sea Watch e decreto famiglia: lo scontro di governo continua

Manca soltanto una settimana dalle Elezioni Europee e il governo giallo-verde continua a dare segni di instabilità prossima alla rottura. Le nuove questioni che stanno accendendo i fuochi sono l’immigrazione e la famiglia.

Salvini ha attaccato Conte in merito alla Ong tedesca al largo di Lampedusa e che trasporta 65 migranti, ribadendo a chiare lettere che i porti restano chiusi. “In Italia i trafficanti di essere umani non entrano più”, ha affermato il vicepremier. “Presidente del Consiglio o ministro Cinquestelle che sia, non ci sarà ragione che tenga”. La replica di Di Maio è arrivata puntuale: “L’arroganza di Salvini è uguale a quella di Renzi, ossia di un uomo solo al comando. Sinceramente, ci siamo già passati e non ne sentiamo la mancanza”.

Probabilmente, il diniego sull’Ong di Salvini sembra un pretesto che cela il reale motivo che rischia di far sciogliere il governo: lo scontro sul decreto sicurezza bis.

A causa di questo clima piuttosto “caldo, il premier Conte ha deciso di rinviare il consiglio dei Ministri previsto per lunedì, che si sarebbe trasformato in un luogo di agguati, accuse e offese. Intanto, Di Maio ha continuato a ribadire il sostegno alle parole di Conte sulla Sea Watch. Inoltre, si è anche soffermato sul decreto famiglia, affermando che “l’ostruzionismo è palese. Per me il governo deve andare avanti, ma senza appoggio sul decreto c’è il rischio che tutto finisca”.

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