Con un fulmine a ciel sereno, Google dice addio al principale progetto legato al mondo gaming, ossia Stadia il tentativo nato nel 2019 di entrare a concorrere con i principali colossi come Microsoft, Sony e Nintendo nell’ambizioso e oramai più che remunerativo mondo dei videogiochi. A dare l’annuncio è stata Google stessa, che ha annunciato la dismissione dell’intero ecosistema, attraverso un comunicato ufficiale, dopo che solo poche settimane fa era stata la stessa “Grande G” a smentire qualsiasi ipotesi di dismissione.
Google Stadia chiude i battenti: rimborsi, cause, futuro
Google non ha in realtà stupito particolarmente in questa dimsissione in quanto la struttura del serviziodi cloud gaming, che sostanzialmente mette a disposizione titoli in grande numero da utilizzare su praticamente qualsiasi dispositivo compatibile con l’ecosistema senza usare di fatto una console proprietaria, in quanto lo stato di “salute” di Stadia non è apparso mai particolarmente florido.
L’idea di poter giocare ad un numero di titoli non paragonabili per quantità alla concorrenza ma comunque più che sufficienti non è stata probabilmente pubblicizzata in maniera corretta e come spesso accade in ambito videoludico è il marketing a fare la differenza oltre che una reale applicazione. Sebbene tecnologicamente all’avanguardia, Stadia non ha avuto il successo sperato ma per gli appassionati e addetti ai lavori l’annuncio di dismissione che porterà all’arresto di tutti i servizi il prossimo 18 gennaio 2023, non costituisce una sorpresa, visto il successo mai realmente palesatosi tra gli addetti ai lavori ma anche da parte dei videogiocatori che in molti casi non erano neanche e conoscenza di Stadia.
Google ha comunque annunciato che utilizzerà la tecnologia sviluppata in Stadia in altri ecosistemi proprietari, e cosa più importante, è stato garantito il rimborso completo per tutto l’hardware Stadia acquistato da Google Store non dovrà essere restituito a seguito del rimborso, ed anche tutti i giochi saranno rimborsati nell’importo. Come estabilito da Google, i rimborsi saranno completati almeno nelle intenzioni entrola metà di gennaio del 2023,